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al testo di Alberto Rizzi
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Accade anche di sentire sembra il gridare lieto di rondoni
però indistinto come lontànolontàno e filtrato dalla profondità dei muri dalle finestre che chiuse riposano alla luce
così che lo si può scambiare per quei ronzii di dentro coi quali il dormiveglia ci bertuccia le orecchie e i primi pensieri blandi di sonno inconcluso
S’aprono perciò a volte crepe nell’animo
(per ricordi lontani battito di cuore)
dalle quali spiare l’altro-da-te che sei
come l’insetto che ronza il suo volo nell’aria che hai d’attorno obbliga a distoglier mente dal gesto presente e a scoprirne un sènzamotìvo altrove
Un sovrapporsi di coincidenze insomma l’ennesimo…
Che non possiamo controllare che ci traversa quieto come tutto ciò che ci appartiene sempre
(tratta dalla raccolta inedita "Il mestiere e altri accidenti") |
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